Scritto da Giovanna Guidicelli, martedì 01 maggio 2007
Equogest e GestiGAS sono due software gestionali dedicati rispettivamente alle Botteghe del Commercio Equo e Solidale (Comes) e ai Gruppi di acquisto Solidale (Gas) riuniti sotto un progetto denominato e3g.
Equogest supporta tutte le attività tipiche di un negozio di vendita al dettaglio: anagrafica articoli, clienti e fornitori, emissione fatture e DDT, ecc.
Gestigas, invece permette una gestione integrata delle varie attività connesse ad un Gruppo di Acquisto Solidale: anagrafica delle famiglie aderenti al G.A.S., anagrafica fornitori e prodotti, eventuali periodi di indisponibilità dei prodotti, gestione magazzino, raccolta degli ordini via Internet, ecc.
Entrambi gli applicativi sono rilasciati sotto licenza GPL (General Public License) e funzionano sia su computer Windows che Linux o Apple.
Tecnicamente si tratta di applicazioni server scritte in PHP, che fanno uso di una base dati MySQL (oppure PostGreSql o altri). Per lo sviluppo è stato utilizzato un framework libero chiamato P4A (PHP for Applications) creato da una piccola società di software open source, la Crealabs di Torino che lo ha messo a disposizione esplicitamente per il progetto.
Abbiamo posto alcune domande ad Andrea Piazza, responsabile Equogest.
Come è nato il progetto?
Il progetto E3G è nato qualche anno fa, ma non c'è una vera e propria data di nascita. Nel 2003 la Coop. Il Mappamondo, bottega del mondo di Mantova dove io sono impegnato da diversi anni, stava utilizzando un software gestionale creato da me. Era un software molto semplice ed anche limitato (poteva girare solo in ambiente Windows).
Quell'anno decisi di proporre il software ad altre botteghe ma, da alcune di esse (in particolare quelle bolognesi legate al Bologna Free Software Forum), ricevetti la richiesta per un software libero e in grado di girare sotto Linux. Pensai allora, era il 2003, di lanciare l'idea di un software gestionale Open Source studiato appositamente per le Botteghe Equo Solidali.
Volevo che nascesse un software "dalle botteghe e per le botteghe". Equogest era il nome che avevo scelto per questo software.
Lo spirito del Free Software è orientato alla condivisione/collaborazione e ad un approccio "positivo" (ovvero se il software proprietario non va bene allora realizziamone uno libero). Ero convinto, e lo sono ancora, che realtà come il commercio equo ed i GAS fossero in sintonia con questi principi. D'altra parte anche il Commercio Equo ed i GAS sono basati sulla Condivisione/cooperazione (tra Nord e Sud del mondo piuttosto che tra consumatori solidali e piccoli produttori locali) ed hanno un approccio "positivo" (ovvero se questo sistema economico non ci piace allora costruiamone uno diverso, partendo dal basso).
Molte decine di persone risposero al mio appello che si diffuse per effetto "tam tam" in Internet.
Tra le tante risposte dei mesi successivi ne ricevetti due che, in seguito, si sarebbero dimostrate fondamentali: quella della Crealabs di Torino e quella di Marco Munari, programmatore da tempo impegnato nel mondo dei GAS (Gruppi di Acquisto Solidale). Nel 2004 aveva lanciato, durante l'assemblea annuale dei GAS, l'idea di un software gestionale per i GAS. Aveva raccolto molto entusiasmo ma il progetto stentava a partire. Nei mesi che seguirono lavorammo insieme per capire se si potevano estendere le funzionalità di Equogest alle esigenze dei GAS. Alla fine del 2004 iniziammo a lavorare a Gestigas, una versione di Equogest ritoccata per i GAS. Nel 2005 ribattezzammo l'intero progetto che venne rinominato E3G (l'acronimo di EquoGest + GestiGas E + G + G + G). Nacque il sito e iniziammo a lavorare intensamente allo sviluppo del progetto (tutto lavoro gratuito e nel tempo libero). Nella primavera del 2006 venne rilasciata le prima versione Beta e ci dedicammo alla pubblicizzazione del progetto.Quanti utilizzano Equogest e Gestigas?
Premetto che attualmente siamo ancora a una versione beta e da diversi mesi è in corso un test dei due software. I test si protraggono parecchio anche perché, come ho già detto, attualmente facciamo tutto nel tempo libero e a titolo gratuito. Il test coinvolge 6 botteghe equo solidali e 9 GAS di tutta l'Italia. Per fare delle cifre possiamo dire che i due software sono stati scaricati (da sourceforge.net e dal nostro sito) più di 2000 volte. Questo non significa però che ci siano oltre 2000 utenti. Molti lo scaricano per testare il funzionamento del framework P4A. Lo ha scaricato anche un ragazzo argentino che poi ci ha contattati perché è impegnato in una realtà simile ai GAS.Ci sono state in particolare delle resistenze all'uso di software Open Source?
Non possiamo dire niente a riguardo. Fino ad ora abbiamo lavorato con Gruppi e Botteghe molto esigenti e propositivi per quanto riguarda l'Open Source.Che prospettive per il futuro?
Forse le difficoltà maggiori non sono relative all'Open Source in sè ma piuttosto alle specificità degli utenti. Si tratta di volontari spesso senza particolari requisiti professionali. Per questo motivo è sempre necessario studiare una interfaccia grafica e delle funzionalità user friendly. Ma questo non c'entra con le caratteristiche proprie dell'Open Source.
Ci piacerebbe dare al progetto una dimensione più "professionale". I software E3G sono e saranno sempre liberi e liberamente scaricabili/modificabili. La nostra speranza è però quella di riuscire, in un prossimo futuro, a fornire agli utenti dei servizi professionali a pagamento (ad esempio personalizzazioni dei software a richiesta oppure fornire assistenza per l'hosting dei software e per la loro installazione e configurazione).
Qualche GAS, ad esempio, ha già ipotizzato eventuali donazioni per lo sviluppo di funzionalità personalizzate. C'è poi la possibilità di ampliare la gamma dei software E3G. Lo scorso anno qualcuno aveva lanciato l'idea di sviluppare un software per le Banche del Tempo. C'è una mia ipotesi di un software per la gestione dei Fund Raising. Io stesso, nell'ambito di un Master al quale ho partecipato nel 2005/2006, avevo iniziato a lavorare ad una bozza di software per la gestione del Bilancio sociale. Al momento però resta il nucleo fondamentale del progetto: Equogest e Gestigas.
Dal punto di vista delle partnership abbiamo buone prospettive. Lavoriamo in stretta collaborazione con l'Associazione delle Botteghe del Mondo che riunisce diverse Botteghe equo-solidali. Grazie alla consulenza di AssoBotteghe abbiamo appena presentato un progetto per il bando di finanziamento "GIOVANI IDEE CAMBIANO L'ITALIA" indetto dalla Presidenza del Consiglio. Siamo anche in contatto con Banca Etica che sta valutando la possibilità di una piccola sponsorizzazione per il nostro progetto.
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